Differenze tra le versioni di "Manshoon"

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Per anni il signore di [[Zhentil Keep]] e degli [[Zhentarim]], Manshoon è il classico maestro incantatore malvagio dai modi suadenti e astuti, sinistro e decadente. Ha soffocato senza pietà ogni rivolta tra le fila della [[Rete Nera]], ha assassinato i suoi rivali e ha selezionato le fila dei più giovani e dei più ambiziosi inviando gli arrivisti più giovani e inesperti in missioni impossibili come uccidere [[Elminster]] o catturare la custode del fuoco magico, [[Shandril Shessair]]. Odiato e malvisto dal suo alleato Fzoul, Manshoon ha lentamente manipolato il sacerdote proprio come tutti gli altri: rimanendo arrogante, intoccabile nel suo potere e leggermente divertito da ogni cosa. Tutto questo è giunto a una brusca fine nel 1370 CV. Quando Fzoul e Lord Orgauth sono riusciti ad uccidere Manshoon e si sono ritrovati ad affrontare non solo un clone, come si aspettavano, ma più di una dozzina di cloni in stasi e creati da Manshoon stesso. Nessuno sa chi abbia attivato i cloni o perchè, ma il caos si è sparso per tutto il Faerun, percorso da arcimaghi spietati e malvagi, ognuno convinto di essere a tutti gli effetti il 'vero' Manshoon e inspiegabilmente spinto dall'impulso di uccidere i suoi cloni rivali. Molti dei cloni sono morti in battaglia, e i vecchi rifugi di Manshoon che contenevano i suoi oggetti magici sono caduti nelle mani di altri. Rimangono solo tre Manshoon. Uno ha reclamato il suo posto tra gli [[Zhentarim]], riconoscendo la guida dell'organizzazione di [[Fzoul Chembryl]] ma raggiungendo un accordo con l'Eletto di [[Bane]] che gli permette di utilizzare le risorse e gli agenti degli Zhentarim. Un altro sembra aver raggiunto una posizione di comando tra i ladri di Westgate e si fa chiamare Orbakh. Un terzo si è rifugiato presso [[Halaster]] di [[Sottomonte]]. I sopravvissuti sono riusciti a superare l'impulso di uccidere gli altri cloni attraverso l'uso di vari incantesimi e artifizi. A tutti gli effetti, il Manshoon presso gli Zhentarim sembra essere il 'vero' Manshoon. E' un diplomatico e un tiranno consumato, avvezzo a comandare e a manipolare da dietro le quinte, pronto ad ingaggiare avventurieri che eseguano la sua volontà quando riesce a raggirare le autorità locali o a piegarle al suo volere. Sollevato dalla responsabilità di comandare la Rete Nera, è ora libero di concepire nuove trame per l'avanzata degli Zentharim, e sembra aver imparato una lezione di pazienza e prudenza dalle traversie subite negli ultimi due anni. Ha raddoppiato le sue ricerche nelle arti arcane, intento a cercare un modo per trascinare la sua coscienza da un clone all'altro a suo piacimento.
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Per anni il signore di [[Zhentil Keep]] e degli [[Zhentarim]], Manshoon è il classico maestro incantatore malvagio dai modi suadenti e astuti, sinistro e decadente. Ha soffocato senza pietà ogni rivolta tra le fila della [[Rete Nera]], ha assassinato i suoi rivali e ha selezionato le fila dei più giovani e dei più ambiziosi inviando gli arrivisti più giovani e inesperti in missioni impossibili come uccidere [[Elminster]] o catturare la custode del fuoco magico, [[Shandril Shessair]]. Odiato e malvisto dal suo alleato Fzoul, Manshoon ha lentamente manipolato il sacerdote proprio come tutti gli altri: rimanendo arrogante, intoccabile nel suo potere e leggermente divertito da ogni cosa. Tutto questo è giunto a una brusca fine nel 1370 CV. Quando Fzoul e Lord Orgauth sono riusciti ad uccidere Manshoon e si sono ritrovati ad affrontare non solo un clone, come si aspettavano, ma più di una dozzina di cloni in stasi e creati da Manshoon stesso. Nessuno sa chi abbia attivato i cloni o perchè, ma il caos si è sparso per tutto il Faerun, percorso da arcimaghi spietati e malvagi, ognuno convinto di essere a tutti gli effetti il 'vero' Manshoon e inspiegabilmente spinto dall'impulso di uccidere i suoi cloni rivali. Molti dei cloni sono morti in battaglia, e i vecchi rifugi di Manshoon che contenevano i suoi oggetti magici sono caduti nelle mani di altri. Rimangono solo tre Manshoon. Uno ha reclamato il suo posto tra gli [[Zhentarim]], riconoscendo la guida dell'organizzazione di [[Fzoul Chembryl]] ma raggiungendo un accordo con l'Eletto di [[Bane]] che gli permette di utilizzare le risorse e gli agenti degli Zhentarim. Un altro sembra aver raggiunto una posizione di comando tra i ladri di Westgate e si fa chiamare Orbakh. Un terzo si è rifugiato presso [[Halaster]] di [[Sottomonte]]. I sopravvissuti sono riusciti a superare l'impulso di uccidere gli altri cloni attraverso l'uso di vari incantesimi e artifizi. A tutti gli effetti, il Manshoon presso gli Zhentarim sembra essere il 'vero' Manshoon. E' un diplomatico e un tiranno consumato, avvezzo a comandare e a manipolare da dietro le quinte, pronto ad ingaggiare avventurieri che eseguano la sua volontà quando riesce a raggirare le autorità locali o a piegarle al suo volere. Sollevato dalla responsabilità di comandare la Rete Nera, è ora libero di concepire nuove trame per l'avanzata degli Zentharim, e sembra aver imparato una lezione di pazienza e prudenza dalle traversie subite negli ultimi due anni. Ha raddoppiato le sue ricerche nelle arti arcane, intento a cercare un modo per trascinare la sua coscienza da un clone all'altro a suo piacimento.<br>
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[[Categoria:personaggi famosi]]
 
[[Categoria:personaggi famosi]]

Versione attuale delle 14:54, 3 ott 2012

Per anni il signore di Zhentil Keep e degli Zhentarim, Manshoon è il classico maestro incantatore malvagio dai modi suadenti e astuti, sinistro e decadente. Ha soffocato senza pietà ogni rivolta tra le fila della Rete Nera, ha assassinato i suoi rivali e ha selezionato le fila dei più giovani e dei più ambiziosi inviando gli arrivisti più giovani e inesperti in missioni impossibili come uccidere Elminster o catturare la custode del fuoco magico, Shandril Shessair. Odiato e malvisto dal suo alleato Fzoul, Manshoon ha lentamente manipolato il sacerdote proprio come tutti gli altri: rimanendo arrogante, intoccabile nel suo potere e leggermente divertito da ogni cosa. Tutto questo è giunto a una brusca fine nel 1370 CV. Quando Fzoul e Lord Orgauth sono riusciti ad uccidere Manshoon e si sono ritrovati ad affrontare non solo un clone, come si aspettavano, ma più di una dozzina di cloni in stasi e creati da Manshoon stesso. Nessuno sa chi abbia attivato i cloni o perchè, ma il caos si è sparso per tutto il Faerun, percorso da arcimaghi spietati e malvagi, ognuno convinto di essere a tutti gli effetti il 'vero' Manshoon e inspiegabilmente spinto dall'impulso di uccidere i suoi cloni rivali. Molti dei cloni sono morti in battaglia, e i vecchi rifugi di Manshoon che contenevano i suoi oggetti magici sono caduti nelle mani di altri. Rimangono solo tre Manshoon. Uno ha reclamato il suo posto tra gli Zhentarim, riconoscendo la guida dell'organizzazione di Fzoul Chembryl ma raggiungendo un accordo con l'Eletto di Bane che gli permette di utilizzare le risorse e gli agenti degli Zhentarim. Un altro sembra aver raggiunto una posizione di comando tra i ladri di Westgate e si fa chiamare Orbakh. Un terzo si è rifugiato presso Halaster di Sottomonte. I sopravvissuti sono riusciti a superare l'impulso di uccidere gli altri cloni attraverso l'uso di vari incantesimi e artifizi. A tutti gli effetti, il Manshoon presso gli Zhentarim sembra essere il 'vero' Manshoon. E' un diplomatico e un tiranno consumato, avvezzo a comandare e a manipolare da dietro le quinte, pronto ad ingaggiare avventurieri che eseguano la sua volontà quando riesce a raggirare le autorità locali o a piegarle al suo volere. Sollevato dalla responsabilità di comandare la Rete Nera, è ora libero di concepire nuove trame per l'avanzata degli Zentharim, e sembra aver imparato una lezione di pazienza e prudenza dalle traversie subite negli ultimi due anni. Ha raddoppiato le sue ricerche nelle arti arcane, intento a cercare un modo per trascinare la sua coscienza da un clone all'altro a suo piacimento.
Manshoon3.jpg