Nomad
Descrizione fisica
Nomad ha circa 35 anni. Alto 1,95 dal fisico atletico. Lunghi capelli neri corvini, occhi azzurri e sorriso sincero. Durante un combattimento ha subito, oltre alla perdita della memoria, una ferita all’occhio sinistro e pertanto porta una benda.
Storia
Figlio di un barbaro, appartenente alla tribù della Tigre Rossa, e di una contadina, Nomad è stato abbandonato dai suoi genitori appena venuto al mondo. È stato trovato e cresciuto da un vecchio chierico di Tymora di nome Fanfanir. Dal vecchio ha imparato soprattutto ad amare la vita e i suoi piaceri. Soprattutto le donne. Dopo che il suo villaggio fu distrutto da un demone ha cominciato a girare per il mondo in cerca di avventure. Nella sua vita è stato molte cose. Un mercenario, un ladro, un predone di tesori. Trovandosi a su agio sia combattendo fianco a fianco con i paladini del bene che insieme a personaggi malvagi. È stato vicino ad entrare in molti gruppi, ma poi alla fine ha sempre prevalso il suo spirito libero e il richiamo della strada. Cruciale il suo incontro con la bella e letale Vivienne Varg, forse l’unico vero grande amore della sua vita. È con lei che ha iniziato a formare un distaccamento dei Corvi d'Argento. Il progetto però si è realizzato soltanto con l’incontro con Enrik McDevon, detto il Rosso, che Nomad considera come un fratello. Ultimamente, in seguito ad un agguato, ha perduto l’uso di un occhio e soprattutto la memoria. Per riacquistarla dovrà riuscire a risolvere un enigma che riguarda il suo passato…
Gesta
- Ha guidato i Corvi d'Argento nella difesa della fortezza dei paladini dall’attacco degli orchi di Re Obould MolteFrecce.
- È stato uno dei campioni di Kandor che hanno fronteggiato il Sigillato.
Personaggi significativi
- Bear Brandimazza, chierico di Lathander, primo grande e indimenticato amico di Nomad.
- Binju, gnomo pasticcione, con cui avrebbe dovuto aprire una locanda.
- Tya Drell, ranger di Mielikki, che, pur senza saperlo, ha convinto Nomad a non entrare negli zentharim.
- Vivienne Varg, poco più di una ragazzina, ma per cui Nomad sarebbe stato disposto ad andare all’inferno.
- Enrik McDevon, detto il rosso, amico fraterno.
- Labelle Noir, detta scricciolo, praticamente una figlia ma non ditelo a Nomad.
- Lara, detta soldo di cacio, ancora una bambina…
- Taria, bellissima cantastorie, compagna ideale di bevute colossali.
- Mia Sweetheart, sacerdotessa di lathander, troppo brava ragazza per un tipo come Nomad.
Dicono di lui...
- Nomad? Nomad... Nomad... cavoli non c'è una parola per descriverlo! Lui è perfetto! Gentile, comprensivo, disponibile... l'ho visto una sola volta arrabbiato però... e non è stato per niente bello. - Laraethiel Sarahil
- Nomad è un ottimo leader, sa ispirare fiducia, coraggio e rispetto nei suoi uomini senza essere dispotico come tanti graduati di vari eserciti sono. - Alisea Ing'ia
- Nomaduccio è un grande amico. Grosso come un guerriero, ma in fondo buono buono. Se non ci fosse stato lui quando è morto Awaraldo, e poi anche Wyder, non so proprio cosa avrei fatto! - Taria
- Nomad...forse in un altro momento le cose sarebbero state diverse, ma, tutto sommato, e' cosi' che doveva andare. - Mia Sweetheart
- Uhhm...Nomad, Nomad...prima di conoscere Galhad non nego di aver fatto qualche pensierino su di lui. - Luna
- Ecco uno che definisco un guerriero: forte, onorevole, fiero. - Ion Solostaron
- Un forte guerriero, una uomo leale... un guerriero fiero, una uomo che sa riflettere... Pochi guerrieri hanno le sue qualità. Horeness Herald
- Uno dei pochi Occidentali che mi considerino per quello che sono, non per quello che rappresento...Forse dovrei dire un vecchio amico? Raelen Shinare
- E' un piacere averlo come superiore (specialmente quando mi chiama principessa!), mi dispiace solo per quell'antiestetica benda che è obbligato a portare da un po' di tempo a questa parte. - Ariel Witherflower