Derlimzyt Do'Kyannon

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Descrizione Fisica

Derlimzyt è alto sul metro e cinquanta, la sua pelle scura come il buio più profondo, fino a qualche tempo fa aveva dei lunghi capelli bianchi come le gemme di diamanti che si trovano nel sottosuolo ma poi preferì tagliarli mentre i suoi occhi sono di un rosso acceso, come fossero iniettati di sangue. Non molto robusto ma forte ed agile, ed all'occorrenza silenzioso nei movimenti.

Storia

Nacque come terzo genito, dalla matrona Vulidiel, ma i suoi fratelli maggiori perirono col passar degli anni e si ritrovò il più grande maschio nobile della casata Do'Kyannon. Alla scuola malee-magthere imparò le basi per divenire un ottimo guerriero; grazie anche al suo temperamento freddo e calcolatore riuscì a sopravvivere nelle fredde e buie gallerie dell'Underdark. Col tempo però scoprì alcuni poteri in lui: riusciva a piegare le leggi della fisica con la sua concentrazione, non sapeva da dove derivassero i suoi poteri ma volle approfondirne la conoscenza e col tempo risultarono molto più efficaci nei suoi combattimenti così cercò di migliorarne l'utilizzo sempre più.

Curiosità

Anche se ormai si dedica al potenziare i propri poteri, non dimentica del tutto l'arte del combattimento e indossa spesso armature leggere e scudi, e adora uccidere i nemici con la propria spada per sentire le carni aprirsi sotto i suoi colpi e guardare negli occhi il nemico che esala l'ultimo respiro.

Gesta

Sempre affascinato dal mondo in superficie spesso viaggiava tra le lande sotto la luce del giorno, sempre attento a non scoprire la sua identità, fino ad arrivare ad una città chiamata Zenthil Keep. Lì conobbe un mago umano dai capelli rossi, il cui nome era Velkar. Cercò di proporre un patto tra il proprio casato e la città di Zenthil Keep, tornò svariate volte a far visita a quell' umano anche in presenza della Matrona stessa, con il cui stipulò un accordo, creando un portale per soli drow all'interno della città.

Non tutti sanno che...

Derlimzyt odia moltissimo gli elfi, e spera di riuscire a conquistare una parte della superficie da poter governare.