Jah'Rakal

Jah'Rakal!

SpezzaCarcasse!

Terrore dei Diavoli!

Grifone del Nord!

Descrizione Psico/Fisica

Alto 190cm, capelli e barba neri, occhi verdi chiari, torace pieno di cicatrici di cui una particolarmente profonda trasversale, la schiena invece è immacolata, seppur i tratti fisici siano leggermente più soffici può essere tranquillamente scambiato per un nascituro della tribù. Risulta essere un ragazzo ingenuo e non avendo una vera e propria educazione agisce d'istinto, valutando a modo suo ogni situazione, è abituato a prendere ciò che vuole, alle volte risultando in atti di violenza.

Storia

Jah'rakal nasce a Baldur's Gate 25 anni fa, non ha il tempo di compiere il secondo anno di vita che perde la madre ed il padre in seguito ad un assalto alla carovana che li trasportava in Sembia da parte di un gruppo di briganti. Molti nella banda concordano di uccidere il pargolo o almeno di lasciarlo in pasto ai lupi, ma il capo, un rispettato combattente della tribù dei Grifoni, si oppone alla cosa asserendo che sarebbe stato onorevole lasciarlo crescere e guadagnarsi la morte che avrebbe preferito. Riconoscendolo comunque come un peso viene affidato ad una famiglia non appena viene fatta la prima sosta al Nido dei Grifoni.

Il ragazzo cresce secondo gli insegnamenti dei barbari della tribù, viene addestrato come combattente seppur spesso tenuto in secondo piano, dalla "famiglia" e dagli altri, poichè non originario di quei luoghi, il ragazzo non si rende neanche conto di ciò che gli accade attorno.

Al rito di passaggio partecipa a delle prove di pura forza fisica, nonostante le superi con notevole facilità, i valutatori decidono di non accettarlo a far parte della fase adulta della Tribù e lo allontanano mascherando il disonore dell'esilio con il compito di viaggiare nel Faerun per fungere da contenitore e futuro maestro di nuove tecniche.

Jah'rakal accetta con orgoglio il compito, non riuscendo a notare l'alone che stava andando a macchiare per sempre il suo onore, saluta le poche persone che gli stavano a cuore e parte, senza viveri, per una meta non definita.

Anni dopo fa un tentativo di ritorno alla tribù, ma appena arrivato alle porte del villaggio viene portato al cospetto di uno dei maestri che lo sfida a giudizio delle sue capacità.

Il ragazzo, che aveva peccato di superbia, perde lo scontro ricevendo una pesante ferita sul torace, che per sempre sarà per lui ricordo di quel fallimento. Viene deriso dal proprio avversario e nuovamente allontanato.